Partiamo dal significato di start Up

Steve Blank, imprenditore ed educatore americano, ha dato come definizione di start up la seguente:” E’ un’organizzazione temporanea, in cerca di un business model replicabile e scalabile”.

Nello specifico, per impresa scalabile si intende un business in grado di aumentare le sue dimensioni, in termini sia di volume di affari che di potenziali clienti.

Le Start Up innovative

Tra le varie tipologie di start up, possiamo individuare e descrivere nello specifico, quella forma definita “start up innovativa”, che è di fatto una società di capitali, anche in forma cooperativa, che abbia sede o filiale produttiva in Italia o in un qualsiasi Stato, purchè all’interno della Comunità Europea, che abbia come obiettivo e fine quello dello “sviluppare, produrre e commercializzare prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.

La normativa di riferimento (DL 179/2012, art.25, comma 2) specifica inoltre i seguenti requisiti:

  • L’impresa non deve essere costituita da più di cinque anni
  • Il fatturato annuo non può essere superiore ai cinque milioni di euro
  • Non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
  • Non distribuisce e non ha distribuito utili
  • Non è il risultato di fusione, scissione o cessione di un ramo di azienda.

Una start up innovativa infine deve rispettare per essere definita tale almeno uno dei tre criteri di seguito riportati:

  • Sostiene spese in R&S e innovazione pari almeno al 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
  • Impiega personale qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale)
  • È titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o di un software registrato.

La riflessione che il suddetto Decreto ci induce a fare è che certamente si è occupato di definire in modo dettagliato le peculiarità di un’azienda start up, così da accompagnarla dal “primo giorno di vita” sino al “raggiungimento dell’età adulta”. Potremmo pertanto definirlo come uno sguardo vigile ed attento a creare nuove opportunità imprenditoriali, nuovi spazi ed occasioni lavorative.

Agevolazioni per le Start Up

Le agevolazioni quindi previste, affinché la Start up abbia una crescita ed uno sviluppo positivo sono molteplici, a dispetto di un’unica condizione “limite” ovvero che sia regolarmente iscritta nella sezione riservata alle start up innovative presente nel Registro delle Imprese e che tale regime agevolato non superi i cinque anni dal momento della costituzione della azienda start up stessa.

A fronte di ciò, esistono normative che supportano e rendono il percorso costituzionale della nuova start up, più snello, in quanto:

  1. Lo stesso atto costitutivo o le eventuali sue modifiche possono avvenire utilizzando un modello standard.
  2. Non sarà necessario pagare l’imposta di bollo e i diritti di segreteria (presso il Registro delle Imprese) né corrispondere il pagamento annuale alla Camera di Commercio.
  3. Il personale potrà essere assunto con un regolare contratto a tempo determinato, la cui durata minima sarà di sei mesi e la massima di trentasei mesi. Allo scadere di questi ultimi, il collaboratore potrà vedere confermata la propria posizione, mediante un contratto a tempo indeterminato.
  4. La retribuzione dei collaboratori potrà avvenire mediante stock option, mentre eventuali fornitori esterni, potranno usufruire dello schema work for equity (ossia una parte del compenso potrà essere corrisposto con l’assegnazione di quote o azioni).
  5. Incentivi fiscali potranno essere introdotti in caso di investimenti diretti o indiretti alla start up in oggetto.
  6. Crowdfunding, tramite piattaforme on line.
  7. Possibilità di accedere ad un credito governativo, attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari, in grado di coprire fino allo 80% della cifra erogata dalla banca all’azienda start up.
  8. Supporto ed assistenza da parte dell’Agenzia ICE

A quanto elencato sopra si aggiunge un ulteriore, possibile incentivo fiscale (Commissione Europa, dicembre 2018) il “de minimis” che garantisce una detrazione IRPEF del 50% a coloro che investono nel capitale di rischio di start up innovative. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni sino a 100 mila euro per ciascun periodo di imposta, e l’ azienda start up che ne usufruisce, a sua volta, non potrà ottenere in termini di “de minimis” una cifra superiore ai 200 mila euro.

Relazione dell’andamento annuale delle Start Up?

La relazione annuale del Ministero dello Sviluppo Economico, al Parlamento Europeo ha riportato che nel 2019 le aziende start up hanno avuto, rispetto al 2018 un incremento del 12% ed un aumento del fatturato del 46%.

Questi dati trovano una possibile spiegazione in alcuni fattori, che potremmo definire tipizzanti delle start up, una fra tutte, la fluidità ed elasticità di vedute e di orizzonti delle Start Up che si traducono in risposte veloci, mirate e “ad hoc”, alle nuove possibili domande del mercato.

 

Per qualsiasi ulteriore approfondimento ed informazioni sulle caratteristiche delle start up o per sapere se la tua azienda potrebbe diventare una star up,  contatta la Dott.ssa Rita Mancini