Cos’è il contratto di locazione turistica

Il contratto di locazione turistica è un particolare contratto di locazione con durata limitata nel tempo, il cui scopo principale è quello di soddisfare le esigenze abitative temporanee per l’unica finalità turistica.

É una forma di investimento che sta prendendo sempre più piede: per fare qualche esempio parliamo degli appartamenti affittati per pochi giorni a turisti o lavoratori in trasferta anche attraverso piattaforme web come Airbnb e Booking.

Il contratto di affitto turistico è quindi un contratto consensuale attraverso il quale il locatore si impegna a concedere al turista, per un periodo di tempo limitato, un diritto personale di godimento su un immobile al fine di una vacanza e in cambio di un corrispettivo in denaro.

La normativa delle locazioni turistiche

Quando è possibile rientrare nella normativa delle locazioni turistiche?

Le locazioni turistiche, dette anche “locazioni brevi”, sono contratti di locazione che rispettano 3 requisiti:
•riguardano immobili ad uso abitativo
•la locazione ha durata non superiore a 30 giorni
•il contratto è stipulato da persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa; si tratta, quindi, di “privati”, persone che non hanno partita IVA.

Specifichiamo che il turismo è una materia di competenza delle regioni, pertanto, la normativa dovrà essere verificata sul portale web della singola regione.
Affinché si possa essere classificati come Locazione Turistica, occorre rispettare i criteri previsti dalla Regione.

La normativa, infatti, varia a seconda delle caratteristiche della struttura (numero di camere, numero di bagni, cucina in comune o no) e dei servizi offerti (fornitura della biancheria, servizio di cambio periodico della biancheria, servizio di pulizia periodico e finale, servizio colazione, vendita biglietti per attrazioni, ecc.).
Sulla base di queste caratteristiche, vengono distinte le varie tipologie di strutture ricettive, tra cui le Locazioni turistiche.
locazione turistica

Quali sono gli adempimenti da rispettare?

Una volta in possesso dell’immobile da affittare, quali sono gli adempimenti da rispettare?

• Le strutture adibite a locazioni turistiche devono essere dotate di CIR (Codice Identificativo di Riconoscimento) rilasciato dalla Regione e dal Comune in cui è ubicato l’immobile. Tale codice deve essere sempre messo a disposizione e visualizzato, anche sui portali, e serve per aggiornare i dati statistici della Locazione Turistica in Italia.

•I gestori delle strutture ricettive, ENTRO LE 24 ORE successive all’arrivo dell’ospite, devono comunicare i dati dell’ospite alla Questura, attraverso il portale alloggiati reperibile sul sito della Polizia di Stato.

•Gli affitti brevi effettuati con contratti di locazione turistica, possono essere effettuati in forma non imprenditoriale (cioè senza il bisogno di partita Iva), da parte di tutti i possessori o detentori di diritto reale su beni immobili.

Nel contratto è sempre consigliabile inserire una cauzione, da restituire al termine del soggiorno, per coprire gli eventuali danni causati all’immobile.

É bene però precisare che chi gestisce più di 4 appartamenti in un anno deve avere partita iva.
Lo ha previsto infatti la legge di bilancio per il 2021.

La disciplina fiscale del contratto di locazione turistica

Vediamo insieme qual è la tassazione per le locazioni turistiche.
Esistono infatti due regimi fiscali utili per dichiarare il reddito derivante dagli affitti brevi:

tassazione ordinaria ai fini IRPEF del reddito. In questo caso il reddito derivante dagli affitti fa cumulo con altri redditi posseduti.
La tassazione con cedolare secca pari al 21%.
contratto turistico

La registrazione del contratto in Agenzia delle Entrate non è obbligatoria per durate contrattuali inferiori ai 30 giorni.
Se si sceglie la tassazione ordinaria IRPEF e, per maggiore tranquillità, si provvede alla registrazione del contratto, è dovuta anche l’imposta di registro con aliquota 2% del canone di locazione.
Nel caso invece del regime di tassazione della cedolare secca, il contribuente ha la possibilità di tassare i canoni direttamente nella dichiarazione dei redditi senza dover pagare bollo e imposta di registro al momento della registrazione del contratto.

Ricordiamo inoltre che se l’attività si svolge attraverso intermediari come agenti immobiliari o portali web ( ad esempio AirBnb e Booking), essi tratterranno sul vostro compenso una ritenuta del 21%. Questa somma rappresenta un acconto sulle imposte da versare.
L’intermediario rilascerà successivamente la certificazione CU per le ritenute operate.

Per avere maggiori informazioni sulla locazione turistica, contattaci o scrivici nei commenti.

Dott. Marco Mancini