La crisi d’impresa può interessare tutte le aziende, anche solo per brevi periodi, ma è utile sapere come affrontarla, quali azioni compiere e come evitare il fallimento.
Cit. Albert Einstein diceva che “la follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi”.
Se la tua azienda non ha adeguati equilibri economici, patrimoniali e finanziari, può essere necessario cambiare strategia, prima che lo squilibrio degeneri in insolvenza. Ma prima ancora valutare quali sono gli indici di allerta della crisi d’impresa.
Cosa sono i codici della crisi d’impresa
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14) ha la funzione di prevenire e premiare le azioni che un’azienda può compiere per evitare stati di crisi; diciamo, quindi, che è uno strumento più di prevenzione che di risoluzione del problema. Vediamo in cosa consiste, perché prevenire una crisi è sicuramente il miglior modo per evitarla.
Per valutare l’assenza di una ragionevole presunzione dello stato di crisi, è importante procedere con l’analisi degli indici di allerta della crisi d’impresa. Gli indici di allerta sono i seguenti:
- valore del patrimonio netto: se negativo.
- DSCR (Debt Service Coverage Ratio): il cash flow operativo a 6 mesi non è in grado di coprire gli interessi e le rate capitale dei finanziamenti.
- Se non è disponibile il DSCR: è, invece, presumibile uno stato di crisi al superamento congiunto di determinate soglie, differenziate su base settoriale, dei seguenti 5 indicatori:
- sostenibilità degli oneri finanziari: rapporto tra oneri finanziari e fatturato
- adeguatezza patrimoniale: rapporto tra patrimonio netto e debiti
- ritorno di liquidità: rapporto tra cash flow e attivo
- indice di liquidità: rapporto tra attivo e passivo a breve termine
- indice di indebitamento fiscale e previdenziale: rapporto tra indebitamento fiscale e previdenziale e attivo
La composizione negoziata della crisi d’impresa.
Se vi rendete conto quindi che la vostra impresa è in difficoltà, è utile sapere che esiste un nuovo strumento di aiuto alle imprese in difficoltà: la composizione negoziata della crisi d’impresa. Vediamo insieme come funziona:
- è un percorso volontario e assolutamente riservato;
- si accede tramite una piattaforma telematica;
- l’imprenditore potrà mantenere la gestione dell’azienda, seguire tutte le trattative, avvalersi dei tuoi suoi consulenti di fiducia. In più, viene affiancato da un esperto individuato dalla Camera di Commercio che ha il compito di agevolare le trattative con i creditori per arrivare al risanamento.
Chi può avvalersi di questo Istituto?
Per avvalersi della composizione negoziata è necessario che vengano soddisfatte due condizioni:
⁃ l’imprenditore si trovi in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendano probabile la crisi o l’insolvenza;
⁃ il risanamento dell’impresa risulti ragionevolmente perseguibile.
Attraverso la piattaforma on line delle Camere di Commercio, possiamo effettuare un test di autodiagnosi, proprio per capire se entrambe le condizioni sono soddisfatte! La piattaforma è composta da due aree una pubblica ed una riservata.
Nell’area pubblica è possibile effettuare il test al fine di valutare le possibilità di risanamento dell’azienda; nella parte riservata è possibile presentare l’istanza.
Le possibilità di risanamento dipendono dalla capacità dell’azienda di generare flussi finanziari sufficienti per sostenere il piano di ristrutturazione. La stima dei flussi di cassa viene realizzata sulla base dei dati storici degli ultimi esercizi, al netto di eventi straordinari e difficilmente ripetibili.
Se i flussi annui attesi sono inferiori a zero, vuole dire che l’impresa invece non riuscirà a raggiungere un equilibrio economico e, come consigliava Einstein, dovranno essere intraprese iniziative in discontinuità rispetto alla gestione corrente dell’impresa: occorre cambiare strategia.
Dott. Marco Mancini