Le fatture estere ricevute devono essere contabilizzate mediante l’integrazione e/o la creazione dell’autofattura. L’integrazione e l’emissione di autofatture riferite a fatture ricevute in modalità analogica da fornitori esteri non residenti, non stabiliti e non identificati in Italia, avvengono mediante la generazione di un documento elettronico di tipo TD17, TD18 e TD19 da trasmettere al SDI.

Le fatture estere ricevute devono essere contabilizzate mediante l’integrazione e/o la creazione dell’autofattura. L’integrazione e l’emissione di autofatture riferite a fatture ricevute in modalità analogica da fornitori esteri non residenti, non stabiliti e non identificati in Italia, avvengono mediante la generazione di un documento elettronico di tipo TD17, TD18 e TD19 da trasmettere al SDI.

Per l’applicazione dell’IVA è necessario che vengano rispettati tre requisiti. In mancanza di anche uno dei tre requisiti, le operazioni saranno considerate “fuori campo IVA.”.
Se sussistono i tre requisiti, bisognerà valutare se le operazioni, rientranti quindi nel campo di applicazione IVA, sono da considerarsi:
– imponibili;
– non imponibili (artt. 8, 8 bis e 9);
– esenti (art.10).

Avete mai avuto la necessità di eseguire un piccolo lavoro occasionale nella vostra azienda? Si tratta di lavori sporadici, svolti da lavoratori che non hanno partita iva e che non è possibile assumere. In che modo è allora possibile regolarizzare queste attività? Come è possibile pagare questi lavoratori? In questo approfondimento vi parlo di lavoro occasionale.

La continuità aziendale è il presupposto in base al quale nella redazione del bilancio, l’impresa è considerata in grado di continuare a svolgere la propria attività in un prevedibile futuro, senza che vi sia l’intenzione o la necessità di cessare l’attività.